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Fondi contro il cancro al pancreas, vince un'italiana

Il progetto di Paola Saccomandi, 31 anni, si è aggiudicata il finanziamento per i giovani ricercatori europei

Paola Saccomandi, classe 1986, attualmente professore Associato al Politecnico di Milano, si è aggiudicata il premio Grant European Research Council. Grazie a questo successo potrà contare su un fondo di 1,5 milioni di euro per il suo progetto Laser Optimal. Il Grant European Research Council, infatti, assegna borse ai migliori giovani ricercatori del 'vecchio continente'. Il progetto della dottoressa Saccomandi ha l'obiettivo di trattare il cancro al pancreas in maniera non invasiva.

Il progetto

La dottoressa Saccomandi e la sua equipe lavoreranno così sullo sviluppo di una nuova terapia che mira a combattere il tumore mediante un laser senza creare danni ai tessuti circostanti. Si interverrà in base ai parametri specifici di ciascun paziente, riducendo il margine di invasività. L'obiettivo è quello di far sì che il laser colpisca soltanto il tumore, lasciando intatti i tessuti sani.

La scienziata

Paola Saccomandi ha conseguito un dottorato in ingegneria biomedica all'università Campus bio-medico di Roma, lavorerà al suo progetto quinquiennale al Politecnico di Milano dove è ora professore associato e dove è tornata dopo un periodo a Strasburgo, presso l’Institute of Image-guided Surgery dove aveva svolto studi per il monitoraggio di temperatura durante procedure di ipertermia terapeutica. La scienziata, grazie ai fondi ottenuti, potrà così creare un team di lavoro. "Creerò un gruppo di ricerca, con ricercatori, professori, dottorandi, coinvolgendo anche gli studenti - ha detto al quotidiano 'Il giorno' - Penso che il team sarà formato da 8-10 persone. E poi insegnerò nella sezione di Misure e tecniche sperimentali del dipartimento di Meccanica. La formazione è un elemento importante e bidirezionale nella vita di un ricercatore: il professore appassionato può imparare tanto dai suoi studenti". Il ritorno della scienziata in Italia era stato favorito anche da un finanziamento di 400 mila euro voluto dalla Regione Lombardia e dalla Fondazione Cariplo per agevolare il ritorno in patria dei cosiddetti 'cervelli in fuga'.

Fonte: www.interris.it

 

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